Domenica è uscito un mio pezzo su “Nòva” (Il Sole 24Ore) a proposito dei mondi virtuali e della loro sempre maggiore presenza nei nostri immaginari, così nelle nostre vite quotidiane.Una presenza che spinge alcuni registi a realizzare documentari proprio dentro questi mondi… dai videogame che vengono hackerati con la tecnica del machinima, fino agli universi interattivi di simulazione. E iniziano ad esserci tracce di documentari nel mondo degli ambienti immersivi della VR.
Si tratta di un tema che mi appassiona e a cui sto dedicando studio e visioni. Da una parte perché implica una nuova comprensione degli spazi virtuali, e persino un orientamento etnografico che serve a scoprirli come luoghi di un vissuto. Dall’altra perché questa conoscenza dei mondi virtuali sarà necessaria per quella che sembra essere la rivoluzione dello spatial computing… il Metaverso.
L’invenzione letteraria di Neal Stephenson che in Snow Crash si immagina un mondo virtuale parallelo animato dagli avatar.
Nell’articolo citavo l’intenzione di Epic Games di sviluppare una piattaforma social proprio sul modello di un Metaverso, ma gli eventi corrono davvero veloci e così su “Forbes” si può leggere questo articolo (qui)…