il ritorno del “panettone”

“Simone è tutta gente che soldi ne ha presi anche fin troppi … magari il nostro cinema fosse fatto di panettoni (10 franco&ciccio e 4 bellocchio &antonioni)… ma tu queste cose le sai benissimo, è che sei un provocatore”

Mi scrive Mariano Equizzi in risposta al mio pezzo sui “panettoni”… ma io non sono un provocatore e non metto in dubbio che molta della gente che cito ha preso soldi statali per realizzare i propri film, d’altro canto sono anch’io molto contento del successo commerciale di film italiani… volevo fare, però, il punto sul valore del cinema italiano, a prescindere dalle modalità economiche di realizzazione. Mariano è un esempio emblematico prorio del mio discorso: è un regista bravo, visionario, molto personale che è riuscito a creare attorno a sé una piccola aura di culto (penso a film come Syrena, R.A.C.H.E.). Eppure in Italia ha pochi, se non pochissimi, referenti. Le sue immagini vivono, esistono nonostante tutto e tutti. Questo voglio annotare riguardo al cinema italiano, non intendo addentrarmi in complicati percorsi riguardanti gli stanziamenti statali, il mercato, la distribuzione ecc. Mi limito a testimoniare una vitalità, secondo me sottovalutata dai più.