Case abbandonate, violenza, strade deserte, povertà, capannoni industriali come macerie… questa è Detroit, città simbolo dell'industria americana, emblema del modello modernista dello scorso secolo con la sua produzione di automobili, nel nome di Henry Ford che ha rivoluzionato il modo di fare industria. A raccontarci questa storia è il bel documentario di Julien Temple Requiem for Detroit? presentato al Torino Film Festival… un viaggio tra il passato glorioso, un presente degradato e un possibile futuro fatto di aree rurali, di tentativi di modelli di vita nuovi, sostenibili, lontani dall'industria. Temple raconta una città ma anche un passaggio epocale dall'industrializzazione a qualche cosa d'altro. Una ricerca difficile, dove crisi, criminalità e povertà tendono a prevalere. D'altra parte Napoli… vista da 24 registi in Napoli 24… un puzzle di frammenti audiovisivi che fermano alcune immagini della città, storie, persone, paesaggi, scorci. Una città bella e affascinante in bilico tra degrado e bellezza monumentale. Anch'essa alla fine una città di oggi, occidentale, che è passata attarverso una grande storia e una ricerca di nuova identità, che ha sperimentato l'industrializzazione e che ora affronta quotidianamente problemi economici e sociali. Ma anche una Napoli fatta di volti diversi, di vite diverse. Napoli e Detroit, distanti nello spazio ma anche per storie e paesaggi, sono due emblemi di modelli passati, di idee di città da rimpensare, da ricostruire da reinterpretare. Sfide in qualche modo. Temple apre al futuro dandoci un quadro apocalittico, complice la musica di Eminem, i 24 registi napoletani scelgono la poesia, la visione, per proporre bozzetti di vita reali, piccole storie, luoghi marginali… la visione passa per le metropoli e le metropoli pongono un interrogativo, in parte inquietante, sui nostri modelli e sulla direzione che la nostra società prenderà. Due film diversi e davvero consigliabili.
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