I Santasangre al Festival delle Colline

L'impatto con il nuovo progetto della compagnia Santasangre è come al solito fortemente emozionale. Prima ipotesi-Bestiale improvviso andato in scena ieri a Torino (e in replica stasera lunedì 7 giugno) per il Festival delle Colline colpisce lo spettatore: lo spazio scenico è scarno, tre pareti a formare un cubo traslucido e al centro un quadrato di ferro (una sorta di piscina) con tiranti e catene che trattengono al di sopra un blocco di ghiaccio. Il raffinato gioco di luci e di rifrazioni crea da subito uno spettacolo coinvolgente in cui la luce è dimensione scultorea pura, crea segni tridimensionali di estatica bellezza. La musica fin da subito penetra nelle membra soprattutto per l'uso del "rumore" elettronico e dei bassi. La riflessione dei Santasangre è sulla Natura e la potenza della Natura, in particolare sulla potenza creatrice e allo stesso tempo distruggitrice del nucleare. Creazione, bellezza, potenza ma anche catastrofe e apocalisse. Due ballerine in scena creano una coreografia nervosa, a tratti schizofrenica. Intanto la grande lastra di ghiaccio viene issata in alto, inizia a gocciolare nella "piscina" centrale, la sua matericità si fa visione e rumore, infine viene capovolta e si pone di fronte a noi come un quadro astratto e monocromatico che ricorda la pittura di Rothko. Eccezionale!