Sono andato domenica a vedere la mostra alla Pinacoteca Agnelli di Torino The Museum of Everything, una mostra di opere che sono state create fuori dai normali circuiti artistici. Opere di naif, di persone con problemi fisici e/o psichici, oppure opere di solitari senza agenti e galleristi alle spalle. Eppure opere così vive, spesso intense, alcune divertenti, altre ossessive (ma non vi nego che le ossessioni in arte mi affascinano moltissimo). Bello l'allestimento per cui si entra in un labirinto di fotografie, disegni, sculture, cartelloni e quant'altro. Quello che colpisce è proprio la varietà di materiali e di soluzioni adoperate per esprimersi. Chi disegna e appunta su tovaglioli di carta grandi eventi catastrofici della storia dell'umanità, chi fabbrica enormi statue con materiali di riciclo, chi costruisce con pezzi di ferro o altri materiali di scarto grandi sculture, chi si serve dei banali tappi di bottiglia per creare pupazzi… Chi mette a punto grandi cartelli con le scritture sacre, chi disegna favole, libero da precetti accademici, chi realizza delle sorte di ex voto in cui si ritrae accompagnato da proprio inseparabile fucile. Si può vedere una serie unica di 5 pezzi in sequenza di Henry Darger, l'artista- custode dell'ospedale cattolico di Chicago, ci sono i libri di James Castle, artista americano sordo e i disegni dell'italiano Carlo Zinelli (che mi hanno particolarmente colpito). Bella anche l'idea di accompagnare al semplice cartello esplicativo con note biografiche anche alcune dichiarazioni di artisti e uomini di cultura come Peter Blake, David Byrne, Nick Cave ecc.
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