Intervento Minimo: arte e paesaggio per Gerhard Lang

Tardo pomeriggio, ormai sera, quando alla facoltà di Architettura dell’Università di Palermo inizia il suo seminario l’artista concettuale Gerhard Lang. Molto magro, deciso nella voce, affascinante nel suo parlare… parla di Intervento Minimo, una filosofia, un pensiero, un teoria e una forma d’arte che unisce intervento artistico, studi sul paesaggio, urbanistica. Ci spiega come l’idea nasce da Lucius Burckhardt, professore dell’Università di Kassel di cui Lang è stato allievo che ha teorizzato la passeggiata come forma di conoscenza, di interazione tra uomo e paesaggio. Una teoria poi diventata Intervento Minimo proprio in Italia, nel 1981 in una conferenza su Gibellina vecchia e la ricostruzione dopo il terremoto delle cittadine nella Valle del Belice. Si parlava di interventi, di new town (come le parole e i fatti ricorrono…) e si è parlato di Intervento Minimo come forma di intervento ridotto all’osso, come gesto che non modifica il paesaggio in maniera violenta o esagerata ma che si pone il problema dell’anima del paesaggio e di come questo cambi, così come cambiano i sentimenti, le emozioni e le percezioni di chi lo osserva e soprattutto lo vive. Lang è un vulcano, ci porta ad esempio le sue opere, le sue passeggiate, in particolare nelle nuvole (ci mostra delle foto di una passeggiata nelle nuvole su un monte scozzese), ci parla di Beuys e della sua opera "7000 querce" portata a Documenta a Kassell. Ci mostra suoi interventi urbani come un grande tappeto zebrato srotolato su una grande e trafficata via di Kassel per fare passare i pedoni.
Arte, paesaggio e percezione, questi sono i temi importanti… affascina la strana guerriglia artistica messa in atto a Toronto dove la municipalità nel 2005 aveva promesso nuove piste ciclabili mai realizzate e alcuni gruppi di attivisti, nottetempo, da alcuni anni, si premurano di disegnare false piste ciclabili con tanto di strisce e disegno della bicicletta. Una guerra a reimpossessarsi degli spazi e della città. Un’attività che la municipalità di Toronto ha dapprima ostacolato, o meglio ha cercato di ostacolare, e che invece ora ha dovuto affrontare aprendo un dibattito pubblico sulle vie ciclabili.
Se il paesaggio naturale diviene il luogo di una percezione d’artista, lo spazio urbano si fa luogo di vere e proprie battaglie di riappropriazione degli spazi, a partire dalle lezioni di Lucius Burckhardt alcune delle quali, come in un happening, si svolgevano in un parcheggio per auto, sollevando lo stupore ma anche l’ostilità degli automobilisti.
Un percorso affascinante, modelli davvero interessanti che uniscono percezione e presa di coscienza… Lang con il suo inseparabile bastone da passeggio intanto cammina e parla, tocca, sonda, batte, crea rumori intorno sé, vive lo spazio, lo sonda nelle sue diverse accezioni. Fra qualche settimana sarà di nuovo a Palermo e porterà alcuni giovani studenti a spasso, per vedere i luoghi, sentirli, percepirli in maniera nuova, espansa, cosciente…