Il senso di un festival…

Sento parlare con una certa frequenza di una Mostra (di Venezia, ovviamente) un po’ piatta, con poco sentimento… alla fine lo stesso Presidente e il Direttore hanno parlato in conferenza stampa di momento di passaggio, di calo delle presenze, di strategie etc.
Non so che dire, fuori dal Lido è difficile valutare, ma la domanda che mi pongo è se proprio il sistema festival e il sistema dei festival in Italia non sia un po’ sorpassato, non sia anche un po’ troppo stressato da Comuni, Provincie e Regioni desiderosi della propria manifestazione cinematografica. Bisognerebbe ripensare le manifestazioni di questo genere, le loro finalità, inserirle in un sistema… pochi sono i film belli, rarissimi i capolavori eppure un numero sempre crescente di direttori artistici si danno battaglia per accaparrarsi questo o quel titolo e poi magari avere un cartellone ricco quantitativamente e di poco spessore artistico…
Il festival inoltre nasce in un altro periodo storico, in un altro momento della storia del cinema… forse per un cinema che diviene sempre più museo, restauro, i festival avranno maggiormente senso come luogo in cui celebrare una ex arte popolare sempre più elitaria… forse (io, per esempio, sono un grande frequentatore di retrospettive, quindi la mia fruizione di un festival è simile a quella dei programmi dei Musei del Cinema e delle Cineteche). Per ora si sta in un ibrido che rischia certo di annoiare, di respingere o almeno di non attrarre più – un’altra riflessione andrebbe anche fatta sul pubblico in generale e su quale pubblico cercare…