Mentre in Rete impazza il video promozionale firmato Spike Jonze per Kenzo che divide in maniera netta tra chi lo ama e chi lo odia (per chi fosse interessato alla mia opinione: non è male, ma di “cosette” così se ne sono viste e se ne vedono molte)
… con l’apertura della Mostra del Cinema di Venezia si parla anche di cinema e di mondo digitale. Vorrei segnalare in particolare lo speciale di “Pagina99” che si apre con una panoramica firmata da Andrea Rocco sul futuro (incerto) del cinema: Addio studios il futuro del cinema è un film condiviso. Rocco si sofferma sulla crisi che investe l’industria del cinema americana ed europea (che si basa ormai sui soli blockbuster, i cosiddetti “tentpole“) messa a confronto con la vitalità del cinema cinese. Le uniche voci positive sono tutte “digitali”: arrivano da Netflix (e ITunes e Amazon) capace ancora di “pompare” denaro verso i produttori in grado di fornire contenuti, dal crowdfunding, che si sta ritagliando un ruolo da protagonista nella difficile e impervia arte del finanziamento dei progetti cinematografici, e infine dal mercato del Video on Demand (VOD).
Insomma: un panorama in cui l’industria cinematografica deve scendere a patti con un sistema economico globale profondamente mutato (si veda la Cina) e con un meccanismo di produzione e distribuzione che è definitivamente digitale. I nuovi sistemi di produzione e di distribuzione devono per forza sostenersi sui modelli proposti dalla rete e dalle nuove tecnologie e questo vale anche per le forme di comunicazione.
Sempre su “Pagina99” Martina Federico parla dell’importanza dei trailer, oggi più che mai pensati come veri e propri testi in supporto al film. Testi con una certa autonomia e con la possibilità – circolando sui social network come YouTube – di contare le view e fornire dati fondamentali ai produttori e ai distributori. Come ci spiega Federico ci sono ormai diverse strategie per creare comunicazione e aspettative intorno a un film… si programmano più trailer assecondando modi di comunicazione più complesse e, sempre più spesso, persino con investimenti piuttosto ingenti.
Come abbiamo anche analizzato con il gruppo di ricerca che dirigo (EmergingSeries) YouTube è il regno incontrato di forme di video pubblicitari (un bacino di contenuti talmente “goloso” che negli ultimi anni ha visto sia Facebook sia Instagram e persino Twitter provare ad aggredirlo), dagli spot ai music video – a oggi il genere più postato e visualizzato su YouTube – fino, appunto, ai trailer.
Il trailer, da semplice paratesto promozionale, si sta ormai ritagliando uno spazio sempre più autonomo nella Galassia Postcinema (qui), accanto a forme come i tutorial, i crossover, le webserie, i webdoc, i video dei gameplayer e degli youtuber, interessando anche piattaforme diverse e persino Vine con la sua manciata di secondi…