Come Mastroianni per Fellini, Roy Scheider impersonava Bob Fosse nel suo 8 1/2, All That Jazz. Un musical fantastico girato dietro le quinte, durante i provini, nei camerini, nelle case, sulla strada fuori dal teatro. Un film duro, cinico, ma che riesce a mettere in scena l’energia che sta dietro ad un musical perfetto, ad una performance da sogno.
Questo è il mio ricordo di Roy Scheider, e poi, perché no, Martin Brody poliziotto di città che si ritrova su un’isola con la paura dell’acqua ad affronatre uno squalo assassino gigante nel capolavoro di Steven Spielberg Lo squalo.
Ma molti sono i film “storici” a cui ha prestato il suo corpo d’attore: da Il braccio violento della legge che lanciò il regista William Friedkin e consacrò Gene Hackman, Il pasto nudo di David Cronenberg, Il segno degli Hanna di Jonathan Demme.
Roy Scheider è deceduto ieri a 75 anni e questo primo squarcio di 2008 ci lascia orfani di un grande attore del passato e uno del presente, Heath Ledger, consacrato da Brokeback Mountain ma per me bravissimo, come tutti gli attori del resto, nel capolavoro di Todd Haynes Io non sono qui. Il film è uscito in un doppio DVD ricco di materiali per Feltrinelli. Ve lo consiglio caldamente. Un tributo all’attore australiano, ma anche la possibilità di vedere e rivedere un autentico capolavoro che “ritaglia” la vita di Bob Dylan, interpretandola, facendone pezzi di visioni poetiche. Il talento visivo di Haynes è unico (andate a rivedere Safe, Velvet Goldmine e Lontano dal paradiso) ma altrettanto geniale è la maniera di concepire il cinema, di complicare le narrazioni e di dare sfogo a visioni.