Il cinema è malato… e i film?

Sto catalogando i miei nuovi acquisti cinematografici: un paio di Kurosawa, tre classici di Carpenter, La terra dei morti viventi di Romero (che guarderei ad oltranza), Metropolis e Nosferatu che ho trovato in una buona edizione, Chung Kuo Cina di Antonioni (un vero capolavoro) e qualche altra cosetta. Guardo il programma del giorno del festival Da Sodoma a Hollywood che si sta svolgendo qui a Torino, il programma della sala del Museo del Cinema e per un momento mi prede l’ansia di vedere tutto, di impadronirmi di tutto: collezionisti della modernità e feticisti postmoderni che non siamo altro!
Poi mi rilasso e penso che in ogni caso c’è un’urgenza di cinema, un’offerta ricca di immagini in movimento… magari non siamo più negli anni d’oro, sicuramente il cinema non è il centro, è un po’ più periferico e disseminato, persino un po’ più “museale”, eppure c’è, è ovunque, riesce ancora ad assumere un ruolo importante nella nostra società… oppure, forse, sono i film ad essere centrali, assieme a tanti altri testi. Che il cinema sia davvero agonizzante mentre i film abbiano una vitalità invidiabile?