Motus al Festival delle Colline Torinesi – Torino Creazione Contemporanea hanno presentato X (ics) – Racconti crudeli della giovinezza, questo spettacolo di cui avevo sentito parlare molto bene… in particolare quello che mi ha interessato e anche mi è piaciuto molto è l’utilizzo del grande schermo che interagisce, si compenetra con la drammaturgia e con il corpo degli attori, uno schermo che propone immagini rubate, riprese video amatoriali, immagini di città, architetture popolari e quartieri del cemento. Il testo, lo spazio scenico, si confrontano con il grande schermo, con le sue proiezioni, con i suoni amplificati… lo schermo mostra e cela, si fa luogo del visibile e del nascondimento… poi la proiezione si interrompe, si forma un’altra immagine, l’interno di una casa vista attraverso i buchi/pixel della struttura visiva. Ancora una volta visibile ed opaco si confrontano con la scena e con i corpi in scena. Lo schermo mostra e costruisce filmati, interagisce con sms, scrive messaggi, da informazioni e nello stesso tempo cela, cancella, archivia, immagazzina.
Del tutto secondario quindi che non abbia trovato interessante tutta la rappresentazione, che abbia percepito come vago il finale, approssimativo… che le storie di adolescenza cruda ogni tanto cedevano il passo ad un’iconografia un po’ stantia… bastano la pattinatrice che attraversa lo spazio e i racconti e le grandi periferie berlinesi, i suoni della strada, le musiche dal vivo, i corpi di loser di giovani abbandonati dalle architetture e dalle pianificazioni urbane, i rumori di interferenza, il ronzio di un visibile troppo invadente per rendere merito allo spettacolo.