Una segnalazione libraria, per un libro piccolo e nello stesso tempo intrigante, una sorta di guida ragionata e critica del cinema di Dario Argento, Roberto Lasagna, Lino Molinaro, I film di Dario Argento (Falsopiano). Anche in questo caso si tratta di un percorso autoriale che cerca di mettere in risalto le componenti personali del regista romano, le differenze, le svolte ecc. del suo lavoro.
Agile e nello stesso tempo accurato, lo voglio segnalare perché ad un anno esatto della grande retrospettiva che il festival di Pesaro ha dedicato ad Argento sembra che ormai davvero si possa parlare di un Argento autore che attraversa il cinema di genere con una visione molto personale e soprattutto che investe il cinema di una visione originale. Non più quindi regista per fan scatenati dell’horror o del serie B. Non più il regista di qualche film azzeccato, ma autore vero.
“L’umana dimensione– scrivono gli autori nell’Introduzione – è proprio ciò che lo sguardo dell’assassino, incautamente riconosciuto come il “diverso”, non riesce più a cogliere nella giusta misura.” “Di questa dimensione umana tormentata si occupa il cinema di Dario Argento, autore “totale”, osservatore onniscente, complice di individui solitari e alienati.”