Simone Giostra è un architetto con le idee chiare e innovative, dopo il suo speech alla View Conference abbiamo chiacchierato un po'… lo avevo già intervistato 2 volte in precedenza e lo avevo fortemente voluto qui alla Conference. E' piacevole sentirlo parlare, ma soprattutto impressiona il suo discorso sull'architettura, per esempio quando parla di architetture che devono assimilare dalla natura, dalle forme organiche e vegetali i segreti della ecosostenibilità. La ricerca sta alla base del suo lavoro, una ricerca volta alla sperimentazione di nuove tecnologie in grado di rendere le architetture sostenibili ma anche eccitanti, esaltanti per gli utenti. Quello che maggiormente lo affascina è l'architettura mediale, dove le costruzioni hanno una pelle mediale che comunica e racconta. Nel Medioevo – ci spiega – le costruzioni più importanti (come le cattedrali) erano un affare della comunità, la comunità le costruiva, nella comunità venivano installate e la comunità era l'utente. In queste architetture si potevano trovare tracce di narrazioni… sculture, bassorilievi. Un modo della comunità per raccontarsi storie, per narrare se stessi, le proprie credenze, per creare un percorso comune chiamato cultura.
L'architettura mediale ha ora la possibilità di riportare in vita questo modello, di ritornare a fare parlare gli edifici ma anche di ridarli alla comunità come entità viva.