Remix e Mashup cinematografici sono delle pratiche che prevedono il cinema come archivio: archivio di film, ma anche di ricordi cinematografici, di spezzoni, parti… inoltre prevedono una conoscenza storica e critica del cinema: cosa è stato realizzato, cosa mi piace, cosa voglio citare, omaggiare, parodiare. Prevedono il cinema come flusso: il cinema trasformato in audiovisivo digitale che può essere facilmente tagliato, compresso, spezzato, rimontato, inviato, condiviso.
Remix e mashup realizzano una sorta di cinema dopo il cinema, il cinema uscito dalla sala e che attraversa la rete, il cinema come cinematico… leggero, in movimento, capace di adattarsi a schermi diversi, a modelli di fruizione differenti.
Remix e mashup significano creatività… rivitalizzano il cinema, lo attraversano, lo modificano… con queste pratiche il cinema si avvicina alla televisione, al video, a certa arte contemporanea.
Ho un debole per questa forma di creatività che nasce su testi audiovisivi già dati, la trovo vera, dal basso, con una buona dosa di umorismo ma anche di creatività, con un potenziale espressivo alto.
E quindi ben venga un festival che si occupa proprio di queste pratiche. Si chiama MAshRome Film Fest (qui) e si svolgerà a Roma dal 6 al 9 giugno
ll Mash Up è un montaggio di immagini e di suoni (remix), estratti da fonti diverse che vengono copiate, ritagliate, incollate, trasformate, mixate e assemblate per creare una nuova opera. Per remix intendiamo tutto ciò che – con l’ausilio dei nuovi linguaggi crossmediali – miscela contenuti audiovisivi preesistenti in modo tale che il contenuto modificato assuma un valore creativo e artistico proprio.