“L'età
ibrida è una nuova era sociotecnologica che emerge mano a mano che
le tecnologie si fondono tra di loro e gli esseri umani con queste,
due processi che avvengono in simultanea.” Questo
nuovo orizzonte di cui parlano Ayesha e Parag Khanna (L'età
ibrida. Il potere della tecnologia nella competizione globale,
Codice), investe l'uomo, il suo ambiente, l'economia la cultura. Una
nuova era che si lascia alle spalle l'era dell'informazione e si
dirige verso la Singolarità,
quando le macchine supereranno l'intelligenza umana.
Mai
saggio prima d'ora era riuscito ad unire la carica visionaria dei
futurologi alla Clay Shirky e Ray Kurzweil con un'attenta
osservazione e una lettura critica del presente così stringente soprattutto dal punto di vista
socio-economico con l'analisi dell'età industrializzata e l'emergere
di nuovi sistemi di governance come le città-stato.
Una
riflessione sui modelli di lavoro (con la moneta
virtuale
e le stampanti 3D in primissimo piano). Una riflessione sul lavoro e
sull'economia, sulle tecnologie emergenti (Internet
delle Cose, Smart Cities)…
quello che gli autori chiamano la co-evoluzione umano-tecnologica che
apre allo studio e analisi della cosiddetta Geotecnologia.
Khanna
analizza il sistema economico e sociale, le tecnologie, getta uno
sguardo su Oriente e Occidente, individua dei casi esemplari come
Singapore
e la Finlandia.
Guarda le sfide più avveniristiche (la bio-meccatronica
e l'emergere di una popolazione
robotica per
esempio in Giappone). Parla di una società dei sistemi generativi e
di un uomo nuovo che deve convivere con un altro sé tecnologico, un
sé digitale multiplo.
Un'epoca
nuova, fitta di pericoli (la sicurezza, la povertà), ma anche ricca
di sfide verso un nuovo sistema socio-economico.