Penso sinceramente che Nicolas Eymerich sia uno dei grandi personaggi della letteratura italiana contemporanea. Mi sono imbattuto in questo personaggio nato dall’estro creativo di Valerio Evangelisti che ero ancora all’Università… un romanzo con protagonista un monaco benedettino e ambientato nel Medioevo aveva vinto il premio Urania… Incuriosito sono entrato nell’universo narrativo di Evangelisti e ho continuato a seguirlo negli anni con passione.
Poco alla volta il genio di Evangelisti mi ha trascinato in temporalità distorte e in universi complottistici e cospirazionisti davvero incredibili e maneggiati con cura brillante e originale.
Da qualche anno questo patrimonio… l’universo narrativo di Eymerich che comprende sette segrete, cospirazioni che attraversano i secoli, varchi spazio/temporali e così via… ha trovato anche una sua dimensione audiovisiva. Non un film e nemmeno una serie, bensì una game composto di una tetralogia (al momento ne sono usciti 2 capitoli) realizzata dalla TiconBlu insieme a Imagimotion.
La narrazione di Eymerich si trasforma in una serie e in una saga e allo stesso tempo chiede una partecipazione all’utente (è pur sempre un gioco)… un esempio di “visioni digitali“, un frammento ibrido di audiovisivo digitale che sta nella “Galassia Postcinema” fatta di video ibridi e interattivi, partecipati, social, condividi che ramificano la propria narrazione, non solo attraverso incroci e sequenzialità narrative, ma anche con una strategia e una logica di condivisione e partecipazione. Con un’anima transmediale che significa spezzare la linearità, permettere la partecipazione, espandere i confini degli ambienti narrativi, costruire modelli di storytelling basati su “espansione”, “aumentazione” e ibridazione.