Un bel panel quello di ieri, 22 settembre al Prix Italia che ha discusso di webserie (vedi sotto il programma).
Uno dei punti che è emerso con chiarezza è la difficoltà di inquadrare le webserie, definire il genere, tracciarne dei confini netti. E’ prevalsa l’idea di una fiction seriale sul modello di quella televisiva che nasce sul web e che ne assume alcuni contorni specifici. Anche se questa specificità non è stata indagata poi in maniera profonda, anzi… a parte qualche nota estetica come la breve durata, il privilegiare i piani medi, lo sguardo in macchina e il mix di genere…. che a mio parere non sono proprio specifici della Rete… ma a parte questo si sono potute vedere le produzioni della svizzera RTS, quelle della TV finlandese e soprattutto le francesi della TV di Stato.
Il dibattito è stato interessante e ha visto produttori, analisti e studiosi confrontarsi sui temi della serialità, della produzione per il web e della specificità di un’offerta web rispetto a quella televisiva.
Si è parlato anche di webserie italiane, Andrea Bellavita ha ricordato come l’ “anno zero” italiano sia stato il 2011 con Freaks e il successo inaspettato che ha riscosso, mentre Janet De Nardis ha sottolineato che, nonostante siamo indietro rispetto alle produzioni americane (che investono budget anche pesanti nelle webserie), facilitati anche dall’espansione della banda larga e dalle smart tv, in Italia c’è un fermento molto interessante. Un’attività che ci porta ad essere il secondo paese europeo dopo la Francia ad esserci avvicinati alle webserie e per numero di produzioni.
E per sottolineare questo fermento sono stati mostrate alcune anteprime come Il candidato della Buon costume con Filippo Timi e Fuck the Zombies.
Rai Fiction ha evidenziato il lavoro che sta facendo negli ultimi anni con Una mamma imperfetta, Braccialetti rossi ma anche con i progetti legati a Rai Teche e al premio Solinas per trovare idee e nuovi talenti…
Il 25 inizia il Roma Web Fest (qui) e avremo modo di vedere produzioni nazionali e straniere e di fare raffronti e paragoni e soprattutto capire se davvero si conferma (in Italia e all’estero) la vitalità delle webserie…
IL PROGRAMMA DEL LABORATORIO:
LABORATORIO PRIX ITALIA. Innovare la qualità delle fiction puntando sul Web in un’ottica
transmediale. Casi di successo e questioni aperte. Moderatrice: Bettina Brinkmann,
Responsabile TV EBU. La sessione comincerà con la presentazione della ricerca Neopsis per RAI su “Le Web Series in Francia, Gran Bretagna, Italia, Spagna, Stati Uniti”, a cura di Andrea
Bellavita, Rocco Moccagatta, Miguel Salerno. Seguiranno presentazioni di case studies da parte di vari autori/registi. Con Voyelle Acker, France Télévisions; Eleonora Andreatta, Direttore RAI Fiction; Crystal Chappell, attrice e scrittrice USA, co-produttrice di “Venice: The Series”; Janet De Nardis, Art Director di Roma Web Fest; Liselott Forsman, Responsabile Fiction YLE Finlandia; Sophie Sallin, Unité Fictions Produites RTS Svizzera. Giuseppe Tipaldo illustrerà il lavoro sulle web serie degli studenti dell’Università di Torino e su come tener conto del punto di vista degli utenti — Dalla TV al Web, dal Web alla TV, talvolta solo sul Web: quali opportunità e criticità comporta lanciarsi nella produzione di web serie? Dalla creazione alla distribuzione quali sono le successive sfide? Come si misura il successo di una web serie? Esiste un mercato per le web serie dei Servizi Pubblici? Qual è il ruolo del brand?