Non si parla d’altro ormai: il famoso 4k o Ultra HD che sta per investire il mercato dei media. Guardando, leggendo un po’ in giro mi sono fatto qualche idea:
1 – Il mercato dei media è ormai strutturalmente legato al mercato delle nuove tecnologie e quindi risponde sempre più, e in maniera sempre più maniacale, alle stesse logiche e ciò vale a dire: uscire con sempre qualcosa di nuovo, definitivo, ultimativo. La nuova tecnologia che cambierà tutto e che soprattutto rende vecchio ciò che fino a poco tempo prima veniva proposto con lo stesso lancio. E infatti il 4k viene comunicato come un sorpasso dell’ormai morto 3D stereo digitale (vi ricordate il bombardamento?)
2 – Sul 3D avevo l’idea che si stesse testando una tecnologia al cinema per poi capitalizzarla veramente in mercati molto più interessanti (il computing portatile e soprattutto i game). E così è stato. Il cinema non è più al centro degli interessi economici. E’ un medium che ancora svolge un ruolo culturale e detta delle linee estetiche, e soprattutto può essere il primo motore di una strategia di convergenza crossmediale. Ed infatti credo che il vero interesse economico per il 4k sarà per gli schermi casalinghi e outdoor e per le diverse forme di computing (console comprese)
3 – Se proprio vogliamo parlare di cinema, già l’HD e ancora di più il 4k segnano un divario tra il cinema “storico” e storicizzato e quello che si fa e si farà. Una linea di confine pari a quella che ha segnato il passaggio dalle vecchie macchine a manovella a quelle moderne. Non sarà infatti più possibile vedere un film “storico” come era stato previsto. I parametri estetici cambiano in maniera sensibile e già lo sa chi ha in casa uno schermo HD. La qualità estetica dell’immagine cambia in maniera decisa… stiamo vedendo qualche cosa d’altro!
4 – E sempre parlando di cinema le relazioni di mercato rispetto al 4k mostrano come la sala sempre più si sta trasformando in un grande schermo digitale attrezzato per un’esperienza emotiva e inquadrata all’interno di un’esperienza più vasta, che significa essere integrato in un centro commerciale, in un parco a tema o in una sistema di sale e entertainment profondamente diverso dal modello della sala a cui eravamo abituati.