Telcosystems realizzano opere digitali, videoinstallazioni, ambienti, vjing e live performance… elaborano soprattutto ambienti sensoriali attraverso l’uso della tecnologia.
E’ interessante soprattutto il lavoro che fanno sulla percezione… sulla percezione di immagini e suoni tecnologici da parte del pubblico e sulle possibilità di allestire ambienti audiovisivi in cui immergere gli spettatori.
Software art che diviene come una sorta di post-cinema futuribile in cui le macchine generano suoni e immagini, creano gli spazi emotivi attraverso una sorta di estetica dell’algoritmo, dell’interferenza, del rumore. Mortals Electric (che riporto qui sotto) è un vero e proprio attacco psichico, un’esperienza audiovisiva digitale davvero intensa. Le opere di Telcosystems hanno a che fare con i feedback, l’estetica blur, i loop, il caos autogenerativo del linguaggio informatico, un certo gusto per l’interferenza, per il rumore, per la qualità random del messaggio digitale.
Su Digicult Marco Mancuso oltre a parlare del gruppo olandese realizza anche una bella intervista e presenta in anteprima il DVD 12_series.