Provate a guardare Cloison, il primo video qui sotto… è interessante come Bériou, artista digitale, crei strutture visive rigide, riquadri, architetture, cornici per poi disfarle in un universo liquido, fluido, molle. E’ come se stesse parlando dell’arte digitale, così geometrica, matematica, analitica eppure così surreale e liquida, capace di modificarsi continuamente, di scomporsi e ricomporsi continuamente. L’universo di di Bériou gioca proprio sulla nostra idea di immagine, sulla bidimensionalità, sulla prospettiva, sulle regole geometriche, sulle cornici e opera per liquefazione, come nel secondo video che riporto, Digitaline, dove è il corpo stesso a divenire fluido, a sciogliersi in immagine liquida e surreale. Ma oltre la liquefazione dei corpi rigidi ci sono i percorsi labirintici, gli itinerari random, l’idea di un universo digitale potenzialmente senza confini, labirinto di immagini, parole e concetti già espressi e sempre nuovi nelle loro combinazioni. L’arte di Bériou fa riflettere proprio sull’essenza della società delle immagini al tempo dell’informatizzazione e sulla sociologia dell’immagine digitale. Su Youtube c’è anche un canale dell’artista francese.