Leggevo lo speciale di "Mondo Arc" su Sweet Dreams di Macao, centro commerciale avveniristico, esempio di architetture di luce e mediali. Uno spettacolo "di sogno" per l'appunto dove architettura, media e visual si incontrano per creare nuovi spazi sociali spettacolari. Ancora una volta l'Oriente si presenta al mondo per la sua spinta modernista e la sua volontà di stupire creando casi significativi sull'uso di nuove tecnologie di luce e schermature mediali per l'architettura.
L'interesse e il dibattito sulle architetture mediali è ormai vivace e piuttosto ricco, personalmente trovo che si tratti di una forma di medializzazione della società dall'impatto fortissimo, tanto quello della diffusione degli individual media. Se da una parte la miniaturizzazione degli apparecchi portatili per riprendere e vedere (dai videofonini alle camere ai computer) ha portato nella società un nuovo impatto visivo (pensiamo, ad esempio, al giornalismo diffuso e non professionale) o al visivo che esprimono social network, siti etc., dall'altra la medializzazione degli spazi pubblici e commerciali costruisce una urbanistica del visivo che unisce spettacolo e informazione.
Riflette su questo Luminapolis dall'11 al 16 aprile a Francoforte e gli eventi connessi Light+architecture e Media facade summit 2010 dove designers, visual artist, architetti e esperti in facciate mediali mostrano i loro progetti.