Per la View Fest (dal
30 ottobre al 1 novembre presso il cinema
Massimo) e la View Conference (dal 4 al 7 novembre presso il Centro Congressi Torino Incontra) di
Torino ho organizzato una serie di incontri ed eventi riguardanti l’urban
screen…
Vorrei segnalarvi gli
appuntamenti:
Venerdì 30 ottobre –
ore 19:00
Sullo schermo in
Piazza Carlo Alberto a Torino
Saul Saguatti
presenta Paint (live
performance con il musicista Bart Sailer)
Sabato 31 ottobre –
ore 21:30
Sullo schermo in
Piazza Carlo Alberto a Torino
Giorgio Li Calzi
presenta Aleksandr Nevskj
di Ejzenstejn (rimusicazione del capolavoro del cineasta sovietico)
Domenica 1 novembre –
ore 17:00
Sullo schermo in
Piazza Carlo Alberto a Torino
Una selezione di
video a cura di Microcinema
Mercoledì 4 novembre
– ore 14:15
Al Centro Congressi Torino Incontra
Incontro con l’architetto Simone Giostra
Mercoledì 4 novembre
– ore 14:15
Al Centro Congressi Torino Incontra
Incontro con
l’urbanista (Urban Screen International) Mirjam Struppek
Sabato 7 novembre –
ore 9:00
Al Centro Congressi Torino Incontra
Incontro con Andrea
Di Stefano (Urban Screen Italia)
Dietro la definizione
di urban screen cè molto di più di semplici schermi urbani…. di schermi
urbani sono ormai piene le nostre città: dalle stazioni ferroviarie a quelle
della metropolitana, dai centri commerciali agli atelier di moda e i negozi di
“tendenza”, le sale d’aspetto. C’è davvero un eccesso di visione e di schermi
nella metropoli contemporanea, il tutto facilitato dai nuovi schermi digitali e,
in generale, dalla conversione al digitale che permette di avere a disposizione
virtualmente ogni tipo di testo audiovisivo: filmati, video, spot e clip. Ma
per urban screen si intende
normalmente il grande schermo che viene posizionato in piazze o particolari
aree urbane: schermo come quello famoso di Times Square a New York o quello di
piazza Duomo a Milano, che trasmettono pubblicità, fanno passare notizie e
quant’altro (in quello di piazza Duomo sono state trasmesse le partite della
Nazionale di calcio e sono stati realizzati eventi di live media performance).
L’urban screen
diviene una parte nuova dell’arredo urbano, uno schermo spettacolare che si fa
architettura, che ridefinisce gli spazi pubblici della metropoli. In questo
senso essi sono una evoluzione dello schermo cinematografico e televisivo e ne
modificano il tipo di fruizione e quindi il modello esperienziale; ma sono
anche oggetto di studi e sperimentazione da parte degli urbanisti che possono
riqualificare spazi pubblici o aree dismesse magari da rilanciare.
Urban screens sono
LED screens and signs, plasma screens, information terminals e projection
surfaces, ma anche media facciate e architetture mediali.
In questa direzione
si muovono anche alcuni architetti che progettano palazzi mediali, media
facciate o addirittura palazzi rivestiti di reti di LED in grado di
trasformarsi in schermi. Per molti di loro l’idea è quella di fare interagire
interni ed esterno di proporre edifici (spesso musei) in grado di proporre
all’esterno parte dei loro contenuti, in grado di comunicare, di disporsi nei
confronti del nuovo cittadino mediale come interfaccia.