Roman Polanski regista apolide

Intrigo Internazionale. Il cinema di Roman Polanski, così si chiama la mostra che si inaugura oggi al Museo Nazionale del Cinema di Torino (fino all’8 dicembre) e che ha per protagonista il regista di origine polacca, autore di alcuni capolavori della storia del cinema come Chinatown, Rosmary’s Baby, Repulsion, Cul de sac, L’inquilino del terzo piano… La mostra – che anticipa la grande retrospettiva che il Torino Film Festival dedicherà al regista – si compone di 120 scatti, fotografie di scena e sul set, e un’antologia di 19 manifesti originali dei suoi film. Un modo per iniziare ad entrare nel mondo di quello che il curatore della mostra, il direttore del Museo Alberto Barbera, definisce uno dei più grandi e originali registi del cinema moderno e regista apolide, lui polacco e ebreo di origine, nato in Francia, scampato miracolosamente ai campi di sterminio e poi girovago: in Polonia, dove inizia la sua carriera registica, negli Stati Uniti, in Francia (dove vive tutt’ora), in Italia (dove ha girato Che? con Sidney Rome e Marcello Mastroianni)… Un regista colto e raffinato dallo stile sempre ricercato, in grado di spaziare tra generi diversi ed essere comunque sempre molto personale, un autore insomma…

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