Ci sono nella storia del cinema italiano delle figure minori, che occupano le retrovie dietro ai grandi autori e che spesso hanno realizzato film importanti. Florestano Vancini è sicuramente una figura di questo genere, figura schiva – anche nel momento della sua scomparsa, avvenuta il 18 settembre e comunicata solo ora ad esequie già avvenute. Figlio di quella Ferrara che ha dato i natali anche all’immenso Michelangelo Antonioni, il suo debutto al lungometraggio avviene con La lunga notte del ’43 del 1960 ma forse il suo film più famoso è Il delitto Matteotti del 1973. Impegno politico e riflessione sulla storia, ma anche un non banale rigore formale sono i caratteri distintivi del suo cinema. Un lutto questo a cui, temo, i media non daranno molto spazio…
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