Intervista a Francesco Monico… culture digitali alla NABA

 

SA: Dal 16 al 18 dicembre presso NABA hai organizzato la conferenza New Media Art Education & Research: Always Already New Thinking Media, Subversing Feeling, Scaffolding Knowledge: Art and Education in the Praxis of Transformation… quali sono i temi fondamentali che verranno trattati?

FM: Oggi si parla di innovazione nell'educazione superiore, a livello universitario e accademico in genere. Negli ultimi dieci anni si è assistito a livello internazionale a un progressivo diffondersi di esperienze educative legate agli studi  sulle relazioni tra arte e media. Secondo molti è nei nuovi corsi di alta formazione in quest'area che si gioca la vera innovazione dei programmi e delle forme delle istituzioni educative. In quanto fondatore e direttore della Scuola di Media Design e Arti Multimediali della NABA di Milano, facoltà accademica che unisce diploma triennale, laurea biennale e Dottorato di ricerca/Phd,  ho avuto ed ho una esperienza diretta. Questa Scuola rappresenta una case history di successo sia per qualità che quantità. Infatti seppur non facciamo i numeri delle grandi università raggiungiamo cifre che ci permettono la sostenibilità e lo sviluppo. Dal punto di vista della qualità abbiamo raggiunto livelli di eccellenza internazionale. Questo è avvenuto in un quinquennio di lavoro da parte di un gruppo molto ben affiatato che comprende giovani ricercatori e docenti come Amos Bianchi e Maresa Lippolis e affermati professori come PierLuigi Capucci, Antonio Caronia, Derrick de Kerckhove, Roy Ascott. Questo evento è una Conferenza di ricerca, ovvero vuole rappresentare un momento di riflessione tra specialisti sulla questione sopracitata. I temi trattati sono: la nuova posizione/definizione dell'arte, non più una raffinata dottrina per iniziati ma una concreta strategia sostenibile di consapevolezza. Una nuova consapevolezza che vede ibridarsi l'arte e l'educazione in un unico contesto, infatti assistiamo alla progressiva accademizzazione degli artisti, proprio per il loro nuovo ruolo di "antenne della cultura" per riprendere un'espressione di Marshall McLuhan, in un'epoca di incredibile accelerazione in cui gli strumenti culturali tradizionali non funzionano più. Si discuterà del fatto che il video lineare sembra non riuscire a rappresentare/comunicare adeguatamente le esperienze del contemporaneo, infatti nuove sensibilità nascono in quella che Roy Ascott (uno degli ospiti internazionali presenti) definisce la 'cibernazione', ovvero la cultura che nasce nel processo di 'ibridazione con le tecnologie digitali. Inoltre verranno discussi gli argomenti "scottanti" relativi all'imposizione di un immaginario da parte dei media, una visione secondo cui l'autoritarismo' della nostra trans-contemporaneità è legato all'imposizione di modelli di immaginario dall'alto, in cui il capitalismo è un prodotto della democrazia mediatica, e il media-marketing è la forma cognitiva di questa stessa democrazia. Verranno esplorate forme di educazione che partendo dall'insegnamento asincrono arrivano a ipotizzare un nuovo ruolo delle fondazione e della curatela in genere: da curatela artistica a curatela di saperi, nell'epoca del collasso dell'arte nel sapere. Il convegno è distribuito su tre giorni, il primo moderato da PierLuigi Capucci si intitola "Frameworks' ed esplora i contesti e le forme dell'educazione, il secondo moderato da Antonio Caronia si intitola "Experiences" e si occupa delle esperienze "storicizzate" con un taglio politico, il terzo ed ultimo giorno moderato da me si occupa di "Teoria" e cerca di fare il punto del recupero della centralità dell'epistemologia, della fenomenologia e in genere della teoria critica, che è avvenuta proprio in seguito al diffondersi delle new media art e delle arti legate alle tecnologie e scienze in generale. Ogni giornata si aprirà con un keynote internazionale e si chiuderà con un panel di discussione, in mezzo ci saranno le presentazioni dei papers di tutti i partecipanti. Essendo un Convegno di Ricerca l'obiettivo è quello di raccogliere materiale per dare alle stampe una pubblicazione della serie Limina , il testo del PhD M-Node , che raccolga una riflessione panoramica suglia rgomenti suddetti dell'educazione superiore.

SA: Ho visto che ci saranno artisti e teorici di livello internazionale e prestigiosi…

FM: Il livello degli ospiti stranieri è di eccellenza, è la prima volta in Italia che si riunisce un gruppo di tale caratura, sia culturale sia per il network che mettono in gioco. In effetti siamo molto contenti di questo, è un concreto riconoscimento che la Scuola di Media Design & Arti Multimediali e il Programma di ricerca PhD NABA che abbiamo sviluppato ha riscosso e riscuote giudizi positivi. Un lavoro reale costruito intorno a PierLuigi Capucci, una autorità indiscussa nel panorama internazionale delle New Media art, noto oltre che per la sua qualità per l'onestà culturale, ad Antonio Caronia, un punto di riferimento italiano ed estero della teoria critica. A questi due epigoni italiani si sono affiancate l'autorità del canadese Derrick De Kerckhove e dell'Inglese Roy Ascott. Tutto questo a portato i nomi di eccellenza internazionali della teoria critica e artistica dei media ad accettare il nostro invito. Gertfried Stocker dall'Austria, Direttore di Ars Electronica a Linz, festival di riferimento dell'arte e dei media che quest'anno ha fatto 100.000 visitatori. Stepehn Kovats dalla Germania, Direttore del festival di Berlino Transmediale, Michel Bawens dal Belgio fondatore della Peer to Peer Foundation, Siegfried Zielinsky dalla Germania archeologo dei media, professore di mediologia e tecnocultura, Alan Shapiro dagli USA brillante autore del bellissimo volume: "Star Trek: Technologies of Disappearance", Pavel Sedlak dalla Repubblica Ceka, testimone dell'Istituto CIANT di Praga, Margharete Jarmahn dalla germania, Elyf Ayter dall'Università Sabanci di Istanbul Turchia,  i sopracitati Roy Ascott dall'Inghilterra, presidente del Planetary Collegium e Derrick de Kerckhove dal Canada, Direttore del Programma McLuhan in Cultura e Tecnologia dell'Università di Toronto, a questi si affianca una scena italiana dell'educazione rappresentata da: PierLuigi Capucci, Antonio Caronia, Giovanni Boccia Artieri, Tommaso Tozzi, Paolo Atzori, Franco Torriani, e una scena dell'arte Sonia Cillari, Alterazioni Video, Io Cose, Tine Melzer, Enrica Borghi, Sarah Ciracì, Salvatore Iaconesi, Denis Jaromil Rojo…. 

SA: Tu dirigi anche il corso biennale "Film & New Media" partito quest'anno… ci parli del progetto?

FM: E' un progetto pensato. Una laurea accademica di specializzazione in Film & New Media, che vuole produrre le nuove figure di artisti narratori; raffinati autori del contemporaneo che sappiano gestire le sofisticate interpretazioni che richiede l'ormai diffusa ecologia dei media.  La laurea utilizza la ricerca sulla narrazione lineare, interattiva e virtuale come dispositivo conoscitivo e la produzione di opere di new media art come prassi di ricerca. Si sviluppa intorno a tre linee: la narratologia, ovvero il saper narrare che diventa prioritario di fronte alla diffusione di mezzi tecnici ormai sempre più sofisticati e sempre più abbordabili, per cui oggi la problematica non è più la mera tecnica di ripresa e montaggio ma si apre necessariamente a un recupero del racconto, del contenuto e dell'etica connessa. La ricerca si sviluppa intorno alla riflessione sul Post-Cinema, ovvero intorno a quegli Oggetti Narrativi non Identificati, teorizzati dall'ipotesi del New Italian Epic. Tale riflessione sarà attuata dagli stessi studenti, coinvolgendo anche quelli del Diploma Triennale che analizzeranno glia rtwork dei loro colleghi utilizzando uno strumento sulla Testologia Semiotica di J.S.Petofi. La dimensione dell'innovazione sarà affrontata praticamente e a livello di laboratorio, dall'arte contemporanea, che, come il modernismo aveva predotto, è sempre più un dispositivo di ricerca filosofica sul contemporaneo. Oggi lo studente deve affrontare: da un lato quello che si può definire "Esplosione ricombinatoria" della conoscenza, ovvero l'esponenziale apertura di molteplici punti di vista, per cui deve venire in possesso di dialettiche critico-metodologiche in grado di far fronte a quelli che Gilles Deleuze definiva i "millepiani" e Marshall McLuhan i "vortici". Dall'altro il continual learning che si concretizza in dover essere sempre 'on the edge' ovvero aperto al contempornaeo, per far ciò insegniamo pratiche artistiche della conoscenza che sappiamo esplorare il vero contemporaneo. I modelli a cui ci ispiriamo sono registi- artisti noti a livello internazionale come Chris Cunningham,  regista inglese, che ha realizzato celebri (e premiatissimi) spot pubblicitari e videoclip per alcuni dei maggiori artisti di musica elettronica come Aphex Twin, Squarepusher e Portishead. Le sue videoinstallazioni sono esposte in importanti esibizioni. Ha esposto il suo lavoro alla 49º edizione della Biennale di Venezia. I suoi video sono stati inoltre presentati in una personale al PS1 di New York. Michel Gondry autore di "The Eternal Sunshine of a Spotless Mind" e "L'arte del sogno".  Richard Linklater,  regista di "Slacker", esperimento narrativo sulle 24 ore della vita di 100 personaggi, del film "La vita è un sogno". Nel 1995 realizza il film "Prima dell'alba" con il quale vince l'Orso d'Argento al Festival di Berlino. Spike Jonze autore di " Essere John Malkovich" (1999) e  "Il ladro di orchidee" (2002) con Charlie Kaufman, considerato oggi il più influente sceneggiatore di Hollywood. Jonze è celebre anche per essere co-creatore e produttore della serie televisiva di MTV "Jackass". Il santo patrono è Werner Herzog, grande autore di "The Wild Blue Yonder", "Fata Morgana", "Grizzly Man", e oltre. In Italia tutto questo è rappresentato da Alina Marazzi, autrice di "Un'ora sola ti vorrei" e "Vogliamo anche le rose". E' insomma un corso sul cinema d'autore e sull'arte, che si pone la domanda di che cosa sia il cinema oggi, tra televisioni, interattività, videogiochi ed home theater, e di quale sia il ruolo dell'arte contemporanea come dispositivo di conoscenza. I docenti del Biennio sono i maggiori talenti italiani e stranieri in questi campi, e il biennio è costruito come un laboratorio di sviluppo che si concentra sulle opere degli studenti e degli stessi docenti in un'ottica di produzione critica che si rifà alla pedagogica liberataria. Lo sviluppo ruota intorno a un Comitato d'ndirizzo che riunisce i principali produttori indipendenti del nord italia e europei. Infatti l'Accademia deve fornire conoscenza e network. Qui si può avere un colpo d'occhio del progetto e dei docenti: http://www.master-naba.com/accademiafilmandnewmedia/