Sfido chiunque a non emozionarsi, a non ridere a non rimanere affascinato dalla bellezza di certe immagini, dei colori, del tratto di questo nuovo prodotto dell’animazione 3D. Un film che affascina per la storia: un panda timido e sognatore che diventa maestro di kung fu, il campione in grado di sconfiggere il cattivo di turno riuscendo a superare, attraverso la sensibilità, il cuore (e con il piccolo aiutino di una fame quasi atavica) non solo il suo nemico ma anche la reticenza, se non l’aperta ostilità del suo maestro e dei campioni della scuola. Tigri, topi, tartarughe, scimmie, seprenti e, naturalmente, panda in una Cina mitica per una storia intrigante pur nella sua semplicità. Ma quello che stupisce è l’abilità creativa, l’ingegno nel disegno e nella messa in scena. Per non parlare del divertimento… volete sapere cosa può essere uno spettacolo cinematografico, quale lo stupore, l’emozione, la fascinazione di storie ben congeniate e ben realizzate? Andate a vedere questo film con un bambino (io ci ho portato mio figlio di 6 anni) e guardatelo e parlate del film dopo la proiezione… è come fare un tuffo nel fascino che il cinema doveva esercitare qualche decennio fa.
